Del lavoro di EvK2Cnr ha parlato anche il presidente Agostino Da Polenza, ripercorrendo i diversi progetti e spedizioni su Everest e K2, mossi sempre dalla passione per le montagne e la ricerca: “A me tocca spesso esprimere l’amore alpinistico per la montagna. So che negli scienziati delle tante istituzioni qui rappresentate c’è la stessa passione per la ricerca e il lavoro nei laboratori, i sentieri e le vette di tutto il mondo”. Una sintesi da cui è nato High Summit, che vuole essere un punto di partenza per altri progetti futuri: “A novembre saremo alla Cop di Varsavia per raccontare la sintesi di High Summit, per far sì che le montagne siano presenti nelle politiche internazionali”.
In apertura della conferenza hanno parlato anche i rappresentanti delle istituzioni che hanno organizzato l’evento insieme a EvK2Cnr. Il prorettore del Politecnico di Milano, responsabile per la sede di Lecco Marco Bocciolone, ha sottolineato “l’importanza di puntare su innovazione, ricerca e sostenibilità anche in vista di Expo 2015″. Il sindaco di Lecco Virginio Brivio, nel suo discorso, ha fatto riferimento al riconoscimento di Città Alpina, cornice in cui “High Summit rappresenta l’evento centrale. Lecco sta puntando sulla salvaguardia del patrimonio alpinistico e sulla messa a punto di politiche ambientali più incisive”. Francesca Colombo, consigliere delegato al Turismo della Provincia di Lecco ha spiegato l’importanza di un evento simile anche per l’economia locale: “Siamo onorati di avere a Lecco tante persone provenienti da diverse parti del mondo”.
Oltre a Shrestra, negli opening remarks sono intervenuti anche altri importanti rappresentanti del mondo scientifico. Surendra Raj Kafle, vice cancelliere dell’Accademia di Scienza e Tecnologia nepalese, ha messo l’accento sulla “condivisione delle conoscenze scientifiche con le persone comuni”, che poi si trovano a dover convivere tutti i gironi con i cambiamenti climatici. I risultati della ricerca però, come hanno sottolineato diversi relatori, devono essere presi in considerazione anche dai decision makers. Per questo, diversi programmi internazionali, come hanno spiegato rispettivamente Deon Terblanche, direttore del settore Atmospheric Research and Environment del WMO, e Barbara Ryan, Segretario direttore dell’Intergovernmental Group on Earth Observations (GEO), prevedono osservatori a supporto di amministratori e governi. Perché i cambiamenti climatici non vengano più dimenticati quando si prendono decisioni.