Everest chiama Milano, “Breathing Himalaya: impariamo a respirare” 

MILANO – Una mostra itinerante e un ciclo di incontri con gli esperti sulle patologie respiratorie,  l’inquinamento e l’alta quota. Questo il cuore dell’iniziativa “Breathing Himalaya: Impariamo a Respirare”, promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e realizzata dall’Associazione Comitato EvK2Cnr ed Interactivecom. I primi appuntamenti si terranno a Milano presso Palazzo Isimbardi tra l’1 e il 9 aprile: fotografie, video e seminari racconteranno al pubblico i risultati di importanti ricerche in montagna e nella regione dell’Everest.

 

Lo scopo del progetto – promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e realizzato dal Comitato EvK2Cnr ed Interactivecom con il patrocinio della Provincia di Milano, dell’Università di Ferrara e di Assintel e il supporto non condizionato di Boehringer Ingelheim Italia e Pfizer Italia – è quello di sensibilizzare Istituzioni, opinione pubblica e comunità medico-scientifica nei confronti delle problematiche connesse all’inquinamento e alle malattie respiratorie croniche, di informare ed educare la popolazione verso una corretta strategia preventiva.

“Breathing Himalaya: Impariamo a respirare” nasce nell’ambito dal progetto Share – Stations High Altitude for Research on the Environment promosso dal Comitato EvK2Cnr e rivolto al monitoraggio climatico e ambientale nelle zone d’alta quota del nostro pianeta. Nella Valle del Khumbu, ovvero la regione nepalese dell’Everest, Share si è concentrato sull’inquinamento domestico e sulla raccolta di dati relativi all’incidenza delle patologie respiratorie: a seguito di queste ricerche e grazie alla sinergia tra EvK2Cnr e Interactivecom, è nata poi l’idea di un’iniziativa educazionale con lo scopo di divulgare tra un pubblico eterogeneo di scuole, associazioni e famiglie e le istituzioni pubbliche, le preziose informazioni ottenute.

“I dati raccolti dal Comitato EvK2Cnr – ha dichiarato Agostino Da Polenza, Presidente del Comitato EvK2Cnr -, grazie al progetto Share lungo la Valle del Khumbu e presso il Laboratorio-Osservatorio Piramide a 5.050 metri di quota sul versante nepalese del monte Everest, si trasformano così in un momento di informazione e riflessione su una esperienza tutta italiana di studio e solidarietà. Tramite una mostra/evento itinerante e interattiva  si vuole promuovere, soprattutto tra il pubblico più giovane, una ‘cultura della salute’, sottolineando l’importanza di una diagnosi precoce nella prevenzione della BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) e delle malattie cardiovascolari anch’esse correlate all’inquinamento”.

Se tra i fattori di rischio accertati della malattia, quarta causa di morte al mondo, il più importante è senza dubbio il fumo, non bisogna tuttavia sottovalutare l’incidenza dell’inquinamento, sia esterno dovuto alle emissioni dei veicoli, sia domestico prodotto dai combustibili utilizzati per cucinare e riscaldare ambienti mal ventilati.

“Le popolazioni più esposte all’inquinamento indoor sono quelle delle aree in via di sviluppo dove vengono utilizzate le biomasse (legna, sterco, residui del raccolto) per il riscaldamento e la cucina, bruciandole in bracieri aperti, spesso in assenza di camini – sottolinea Roberto Franchi Direttore di Interactivecom -. Generalmente è piuttosto difficile diversificare il ruolo di questi fattori di rischio, dato che spesso la popolazione è esposta a più fattori contemporaneamente. Esistono, però, popolazioni che vivono in aree montane o rurali non esposte ad inquinamento esterno ma solo a quello degli ambienti domestici. Per questo le ricerche condotte in questi luoghi dal Comitato EvK2Cnr acquistano grande rilievo, per capire il solo effetto dell’inquinamento indoor, grazie alla raccolta di dati estremamente significativi”.

“Nonostante la correlazione tra inquinamento indoor e BPCO appaia ormai chiaro – ha aggiunto la Professoressa Annalisa Cogo, della Clinica Pneumologica e Centro Studi Biomedici applicati allo Sport dell’Università di Ferrara  -  bisogna considerare che tutti i soggetti studiati in ricerche precedenti erano esposti anche al fumo di sigaretta e all’inquinamento ambientale outdoor. Nel nostro caso, invece, la popolazione non è esposta all’inquinamento da traffico ed ha una irrilevante abitudine al fumo di sigaretta (il 3%-4% della popolazione). Il progetto ha offerto, dunque, la possibilità di svolgere una rigorosa attività scientifica in un ambiente particolare, dove l’assistenza medica è generalmente assente o molto difficile da raggiungere e dove normalmente la diagnosi si basa solo sull’esame clinico. Per la prima volta queste popolazioni sono state sottoposte anche ad un esame semplice e non invasivo quale la spirometria, diventata oramai per noi strumento diagnostico imprescindibile. In questo modo si è verificata l’importanza degli esami strumentali e si è dimostrato come sia possibile rispettare sempre ed ovunque i criteri di corretta esecuzione degli esami di funzionalità respiratoria anche in situazioni disagiate”.

La problematica della BPCO, così come del danno cardiovascolare, viene letta attraverso quanto il progetto di studio della professoressa Cogo e dei suoi collaboratori ha verificato nell’esperienza Himalayana, con l’obiettivo di contrastare attivamente una patologia respiratoria che si manifesta anche nel mondo occidentale in costante crescita. Sensibilizzazione e prevenzione, soprattutto del pubblico più giovane, possono infatti contribuire a una diagnosi sempre più precoce della malattia fin dalle fasi iniziali, migliorando i risultati delle terapie oggi disponibili, in grado di contrastare la stessa in modo efficace.

Milano è la prima tappa del progetto “Breathing Himalaya: Impariamo a respirare”, cui seguiranno una serie di altri appuntamenti che toccheranno tutto il territorio nazionale. Martedì prossimo 20 marzo si terrà una conferenza stampa di presentazione dell’evento che partirà ufficialmente poi l’1 aprile.

La mostra fotografica, finalizzata ad offrire suggestioni e spunti per la migliore conoscenza dell’ambiente himalayano e delle sue popolazioni potrà essere visitata presso Palazzo Isimbardi dal 1 al 9 aprile, dalle ore 9.00 alle ore 18.00. Nell’ambito della Mostra il visitatore potrà assistere alla proiezione di un video educazionale dedicato al “making of” del progetto e delle sue fasi principali. Si svolgeranno, poi, una serie di incontri aperti al pubblico, sempre presso Palazzo Isimbardi, da domenica 1 aprile a giovedì 5 aprile 2012, volti ad approfondire i temi affrontati nel progetto.

L’agenda degli incontri “milanesi” – che trovate anche in calce in allegato – è consultabile sul sito dell’iniziativa www.breathinghimalaya.org, dove si trovano anche il calendario e le tappe degli eventi oltre che un’area di interazione per verificare le informazioni acquisite con la metodica “Learn and Play”.

Scarica il programma degli incontri di Milano e la cartolina dell’evento

BREATHINGHIMALAYA_AGENDA           BREATHINGHIMALAYA_CARTOLINA

 
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